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OLTRE IL VALICO

CONSERVARE E INNOVARE: VOLONTARIATO NEL PARCO

Il ritorno del volontariato al Casone Antonucci nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

Il CASONE riappropriato di speranze di leale collaborazione, di ragioni comuni da esperienza diverse. Sconfinando da note competenze ed entrando audacemente in campi legati al fare e al riflettere. Cercare strumenti per agire sulle cose; il volontariato è l’attivismo di chi trova in una “cassetta degli attrezzi” la soluzione a problemi urgenti: un fuoco, una finestra.

Si tratta di progettare e realizzare assieme una nuova, seppure vecchia, declinazione del Volontariato nel Parco. Descrivere e valutare il cambiamento di tradizioni e concetti ispiratori.

Sfondi, già teorizzati, in cui sistemare attività e funzioni, favorendo le interazioni positive.
Non sono fughe dall’Ordine intenzionale, ma un disordine spontaneo testimonianza profonda di uno stretto rapporto con l’ambiente. Il Casone, emblema del volontariato nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, è un immenso capitale umano e l’innovazione necessaria alla sua sopravvivenza non può appiattirsi davanti alla complessità burocratica e alle perturbazioni esterne.

Una resilienza complessa e irta, ma i sogni che alimenta e la sua influenza pervasiva devono tradursi in una crescente evoluzione in cui far confluire pulsioni diverse e bisogni e paure non sempre convergenti.


La sfida del volontariato voluto. Come mettersi in gioco? Divieto di sosta.

E così il Parco insegna l’essenza dello stare insieme, la capacità di fare gruppo, di FARSI GUIDARE impegnandosi a lottare per poter cambiare di se stessi anche i conflitti più grandi. Perché fare un gruppo non è mettere assieme solo le persone necessarie, ma significa superare le nostre stesse opinioni, mediando aspetti individuali radicati, al solo scopo di perseguire l'obiettivo voluto fin dal principio: riuscire a sostenere se stessi.

Un processo di trasformazione che porta a quell'unica soluzione valida e soddisfacente per tutti: continuare impegnandosi. Perché spesso la coerenza è solo una virtù degli stolti.